Don Angelo era un prete che non appariva in pompa magna, ma c’era sempre per ascoltare, accompagnare, aiutare. Passava ore in confessionale in Prepositurale e molti (di ogni età) si rivolgevano a lui per confidarsi, sentirsi sostenuti. Alla sera, a una riunione organizzativa preferiva sempre ricevere singoli o coppie per accompagnarli nelle scelte, per ascoltare le fatiche e condividere le gioie.

Don Angelo faceva il prete vero, colui che testimonia la presenza del Signore in tutte le fasi della vita: nel momento della gioia o della malattia. In particolar modo seguiva i corsi per fidanzati ed era una cosa che lo rallegrava, perchè gli permetteva di sostenere l’amore di coppia con una parola, un consiglio, una risata. E poi nel momento della malattia e del dolore: sempre vicino alle persone che perdevano un loro caro (specialmente in questi tempi) o visitando gli ammalati.

La sua presenza nelle case (prima di questo periodo) per andare a trovare i malati era infaticabile: pomeriggi interi per stare vicino a chi nella parrocchia del centro faticava o non poteva più uscire di casa. Ed era sempre accolto come una visita attesa e sperata.

Ho perso il prete, che ha saputo valorizzare il mio ministero diaconale in città e in Parrocchia centrale; ho perso l’amico, che apprezzava la buona tavola da condividere in compagnia, senza mai sbavare nelle parole fuori posto. Perchè sapeva indicarti che il Signore si trova sempre nella vera amicizia condivisa e vissuta

 

diacono Massimo Tallarini