Domenica 30 gennaio celebriamo la Festa della Famiglia. Lo scorso 26 dicembre il Papa ha regalato a tutti noi per la prima volta una Lettera agli sposi: un dono prezioso e un incoraggiamento che giunge in un momento difficile per le famiglie di tutto il mondo a causa del perdurare della pandemia. La Lettera spinge a vivere intensamente la vocazione al matrimonio. La famiglia che ne scaturisce è una ricchezza e un dono per la società e per la Chiesa. Qui alcuni stralci:

Abbiamo vissuto l’incertezza, la solitudine, la perdita di persone care e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze. (…). La relazione con Dio ci plasma, ci accompagna e ci mette in movimento come persone e ci aiuta a uscire dalla nostra terra, in molti casi con un certo timore e persino con la paura dell’ignoto, ma grazia alla nostra fede cristiana, sappiamo che non siamo soli perché Dio è in noi, con noi e in mezzo a noi.
(…)

Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo la chiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve.

Così, già il fidanzamento implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno.

Un’unica vita, un noi nella comunione d’amore con Gesù, vivo è presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi ama incondizionatamente.

Non siete soli!