La realtà chiama e costringe a prendere atto. Il nostro quotidiano è stato investito, con durezza, da questa malattia che tutti ci chiediamo come poter affrontare e limitare per uscirne, se possibile i vincitori o, quanto meno, ammaccati al minimo.

Si avverte un clima di incertezza, timore, inquietudine. Un quadro che non può non risvegliare un sussulto nella coscienza. In quella civica, ma soprattutto, in quella credente.

L’Italia può contare sulla presenza disseminata sul territorio di tanti monasteri da cui deve levarsi un grido di aiuto al Creatore e un grido di soccorso per chiunque condivida il percorso terreno nella storia.

L’atteggiamento interiore è la certezza che lo Spirito creatore non ha aleggiato una volta sulle acque e poi si è ritirato, ma è perenne vitalità creativa.

Lo Spirito continua ad aleggiare e noi creature siamo sotto lo sguardo dell’Altissimo. Gemiamo e facciamo fatica a riconoscere il Suo progetto d’amore.

Forse tutto quello che sta accadendo può rendere il nostro sguardo meno miope.

(stralci da una lettera di Cristiana Maria Dobner, carmelitana scalza e biblista, pubblicata da Avvenire, 25/02/2020)