Dicono che è risorto”. Ecco la formula che esprime il centro della vita cristiana. E che ritroviamo nei Vangeli e nelle letture del periodo pasquale.

3 domande:

1.Come e cosa dicono?

2.A chi lo dicono?

3.Chi sono quelli che dicono?

Non è un rompicapo. Scopriamo il fascino delle risposte.

1.Il dire esprime una attestazione, l’espressione “dicono che..” rimanda ad una azione, un evento che Dio opera in Qualcuno, che molti avevano pure conosciuto e visto.

2.C’è poi un destinatario, l’annuncio è rivolto a qualcuno, mira al suo cambiamento. La parola guarda ad un destinatario attivo, che porta con sé un’attesa. Attesa su di sé, sulla propria speranza, sul proprio desiderio di vita. Quel “dicono…” è rivolto anche al lettore futuro, a ciascuno di noi, discepoli di seconda mano.

3.Dicono esprime un soggetto plurale, maschile e femminile. Un soggetto implicato nell’annuncio, ma che non attira l’attenzione su di sé, bensì rimanda ad altro. Tuttavia questo soggetto non è esonerato dalla testimonianza. Non lo dicono tanto per dire, ma lo dicono come testimonianza. Dicono ciò che è avvenuto in se stessi.

La testimonianza pasquale dichiara l’azione di Dio dentro la speranza della vita come un bene promesso.