Domenica 16 dicembre sono venuti a trovarci i ragazzi dell’Alecrim. Avevamo già avuto occasione di conoscerli in occasione della festa dell’oratorio a settembre. Hanno festeggiato il Natale con noi, partecipando alla S.Messa e passando poi il pranzo e il pomeriggio all’oratorio.

Ascoltiamo la testimonianza di Marta Macchi.

Un pomeriggio super,  con canti e balli, una fetta di panettone e una preghiera. Undici anni, due domeniche al mese; questo e’ cio’ che vivo.

Folle sacrificare questo tempo nel weekend? … per stare con dei ragazzi disabili…Eppure..

Eppure da quando ho iniziato (ero in seconda liceo) non sono più riuscita a staccarmi da questo luogo. Una casa, dei volti a cui tornare.

A cui debbo tornare.  Perché è un’esigenza del mio cuore. Che mi rende felice. E più lo faccio, più ci vado, più lo scopro e diventa vero.

Ciò che ogni volta mi stupisce di questa scalcagnata compagnia è lo sguardo che si riceve e che si impara ad avere sugli altri.

E lo imparo! Io che ho sempre il problema di dover dimostrare che valgo agli occhi del mondo, che la mia vita è utile solo se sono capace di fare qualcosa..!

Ma noi siamo amati, preziosi, pensati da Qualcuno che ci ama.

Questo è ciò che ho scoperto e riscopro ogni volta, tornando all’Alecrim. Lì mi sento guardata così, come guarda Gesù.

Un Gesù che abita tra noi, non solo a Natale!

Per questo torno ogni volta, perché ho bisogno di rivederLo, in carne ed ossa, come lo vedevano i discepoli. Attraverso i volti di quei ragazzi, per vedere tutti i miracoli incredibili che compie.