Svolazzare non è volare.
Volare è andare, partire, mirare alto. Svolazzare è farsi un giro, perdere tempo, stare un po’ alto ma anche un po’ basso, far finta di andarsene ma anche di tornare.

Chi svolazza non parte e non torna. Non va da nessuna parte. Svolazzare è inconcludente: non conclude. È un cerchio non completo, lasciato aperto.

C’è chi dice: io volo!
E c’è chi dice: io svolazzo… ben diverso.
I primi mettono il punto esclamativo alla vita, i secondi usano i puntini di sospensione.”

(da E se covano i lupi, di Paola Mastrocola)

Ecco, anche in momenti come questi, ricordiamoci di volare, di essere protagonisti di quello che accade. Stiamo in casa, sì, come ci è chiesto, ma con l’animo vigile, lo sguardo attento, la mente aperta alle possibilità di un aiuto, di una telefonata, di una lettura spirituale.

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