Venerdì 19 marzo nel Quaresimale delle 20.30 abbiamo incontrato don Steven Azabo, in collegamento da Roma, dove sta completando gli studi universitari. Don Steven è un parroco dell’Iraq, la terra dove – proprio a inizio marzo – si è recato Papa Francesco.

Toccante la sua testimonianza; dal 2003 i cristiani in Iraq subiscono persecuzioni e più di 60 sono stati gli attentati a chiese cattoliche. Proprio nella terra dove si identifica di solito l’antica Mesopotamia, la terra di Abramo, la culla della civiltà, il “dove” da cui prese avvio l’identità umana.

Eppure, nonostante il sangue dei cristiani caduti sia più grande del petrolio che si trova in quella terra, ricorda don Steven, la fede viene fuori più limpida, luminosa, forse oserei dire più vera.

“Ci hanno tolto tutto, ma abbiamo capito che possiamo lasciare tutto; basta scegliere il più necessario per la vita”. Queste le parole di don Steven.

E allora l’augurio non è solo quello di tornare alla propria terra, ma di far proprie le parole che ha pronunciato Papa Francesco in questo suo viaggio, nella tappa alla piana di Ur dei Caldei: ” Come Abramo, bisogna alzare lo sguardo e guardare le stelle, per realizzare il sogno di un pianeta dove non trovi più spazio l’odio.”

Per chi vuole riascoltare l’intervento di don Steven, può cliccare qui.

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