Venerdì 30 novembre alle 21.00 presso l’oratorio di via Legnani ci sarà la presentazione del progetto di Pastorale Giovanile.

E’ il frutto del lavoro svolto dal consiglio pastorale nel corso dell’anno appena trascorso; si spiegheranno le scelte fatte e si indicheranno le linee pastorali che ci guideranno nel futuro.

«Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro».

Il passo del Vangelo di Luca (24, 13-15) fotografa il bisogno dei due viandanti di cercare un senso agli eventi vissuti e sottolinea l’atteggiamento di Gesù che si mette in cammino con loro.

Il Risorto desidera fare strada insieme a ogni giovane, accogliendo le sue attese, anche se deluse, e le sue speranze, anche se inadeguate.

Gesù cammina, ascolta, condivide.

Anche noi, come Chiesa di Saronno, dobbiamo imparare a fare come Gesù.

All’incontro sono invitati in modo particolare tutti gli operatori e le persone legate alla vita degli oratori.

 

Continua a leggereIl futuro degli oratori

Domenica 14 ottobre, h. 18.00, all’oratorio di via Legnani i giovani della città ci racconteranno il loro incontro con Papa Francesco a Roma di quest’estate.

Esercizio di ascolto. Salutare, tanto prezioso quanto difficile.

Ascoltare veramente vuol dire mettersi anche un po’ in gioco.

Ascoltare i giovani vuol dire raccogliere indizi del mondo che verrà.

Tutti sono invitati.

Continua a leggereSiamo qui!

Lunedì 24 settembre comincia la settimana di festa dell’oratorio.

E si parte con una testimonianza, alle 21.00, dei giovani dell’Associazione Alecrim che seguono ragazzi disabili.

Il servizio, la carità e il significato che hanno per la loro vita.

Vi aspettiamo numerosi!

Continua a leggereLa festa comincia con i testimoni

Papa Francesco nella veglia con i giovani dello scorso 11 agosto affronta anche il tema dell’amore.

“È pericoloso parlare ai giovani dell’amore?”, si chiede.

“No, non è pericoloso, perché i giovani sanno ben quando c’è l’amore e quando c’è il semplice entusiasmo truccato da amore.

L’amore non è una professione. L’amore è la vita.

Se l’amore viene oggi, perché devo aspettare 3, 4 o 5 anni di finire l’università, per farlo crescere, per farlo stabile? Per questo io chiedo ai genitori di aiutare i giovani a maturare.

Quando c’è l’amore, che l’amore maturi, non spostarlo sempre più avanti.”

(…)

“Nella vita sempre prima l’amore, ma l’amore vero, e lì dovete imparare a discernere quando c’è l’amore vero e quando c’è l’entusiasmo solo.

L’amore non tollera mezze misure. O tutto o niente. E l’amore, per farlo crescere, non vuole scappatoie: l’amore deve essere sincero, aperto, coraggioso. E nell’amore tu devi mettere tutta la carne sulla grigliata, così diciamo noi in Argentina”.

 

Continua a leggereMaturare l’amore: tutta la carne sulla grigliata

Il leitmotiv del sogno ha prevalso nel discorso di papa Francesco ai giovani riuniti a Roma l’11 e 12 agosto scorsi, in preparazione al Sinodo dei giovani di ottobre.

“Un giovane, se non sa sognare, è un giovane anestetizzato e non potrà capire la forza della vita; i sogni ti svegliano.”

Il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto.

I sogni grandi sono capaci di seminare pace e fraternità. I sogni grandi sono fecondi, perché pensano a tutti, non con la categoria dell’io ma con quella del noi.”

Il contrario dell’io non è il tu, ma appunto il noi.

Continua a leggere“Fate sogni grandi”, il Papa ai giovani

Domenica, oltre ad essere la Domenica delle Palme, è anche la Giornata Mondiale della Gioventù. Ecco un estratto di “Dio è giovane”, ed. Piemme, il nuovo libro intervista di Papa Francesco, uscito in libreria in questi giorni.

<Sembra che crescere, invecchiare, stagionarsi, sia un male. È sinonimo di vita esaurita, insoddisfatta. Oggi pare che tutto vada truccato, mascherato.

Come se il fatto stesso di vivere non avesse senso. Di recente ho parlato di quanto sia triste che qualcuno voglia fare il lifting anche al cuore! Com’è doloroso che qualcuno voglia cancellare le rughe di tanti incontri, di tante gioie e tristezze!

Troppo spesso ci sono adulti che giocano a fare i ragazzini, che sentono la necessità di mettersi al livello dell’adolescente, ma non capiscono che è un inganno. È un gioco del diavolo.

Non riesco a comprendere come sia possibile per un adulto sentirsi in competizione con un ragazzino, ma purtroppo accade sempre più spesso. È come se gli adulti dicessero: “Tu sei giovane, hai questa grossa possibilità e questa enorme promessa, ma io voglio essere più giovane di te, io posso esserlo, posso fingere di esserlo ed essere migliore di te anche in questo.”

Ci sono troppi genitori adolescenti nella testa, che giocano alla vita effimera eterna e, consapevolmente o meno, rendono vittime i loro figli di questo perverso gioco dell’effimero.

Perché da un lato allevano figli instradati alla cultura dell’effimero e dall’altro li fanno crescere sempre più sradicati, in una società che chiamo appunto “sradicata”.

Qualche anno fa, a Buenos Aires, ho preso un taxi: l’autista era molto preoccupato, quasi affranto, mi sembrò da subito un uomo inquieto. Mi guardò dallo specchietto retrovisore e mi disse: “Lei è il cardinale?”

Io risposi di sì e lui replicò: “Che cosa dobbiamo fare con questi giovani? Non so più come gestire i miei figli. Sabato scorso sono salite 4 ragazze appena maggiorenni, dell’età di mia figlia, e avevano 4 sacchetti pieni di bottiglie. Ho domandato che cosa ci avrebbero fatto con tutte quelle bottiglie di vodka, whisky e altre cose, la loro risposta è stata: “Andiamo a casa per prepararci per la movida di stasera.”

Questo racconto mi ha fatto molto riflettere: quelle ragazze erano come orfane, sembravano senza radici, volevano diventare orfane del proprio corpo e della loro ragione. Per garantirsi una serata divertente dovevano arrivarci già ubriache. Ma che cosa significa arrivare alla movida già ubriache? Significa arrivarci piene di illusioni e portando con sé un corpo che non si comanda, un corpo che non risponde alla testa e al cuore, un corpo che risponde solo agli istinti, un corpo senza memoria, un corpo composto solo di carne effimera.

Non siamo nulla senza la testa e senza il cuore, non siamo nulla se ci muoviamo in preda agli istinti e senza la ragione.

La ragione e il cuore ci avvicinano tra noi in modo reale; e ci avvicinano a Dio perché possiamo pensare Dio e possiamo decidere di andare a cercarlo. Con la ragione e il cuore possiamo anche capire chi sta male, immedesimarci in lui, farci portatori di bene e di altruismo.

Non dimentichiamoci mai le parole di Gesù: “Chi vuole diventare grande tra voi sarà servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire ma per servire.” (Mc 10, 43).>

 

Continua a leggereDio è giovane

Il nostro Arcivescovo ha scritto una lettera ai 18enni, a tutti coloro che compiranno quest’anno 18 anni. I ragazzi del 2000, i ragazzi del nuovo millennio! Eccola per intero a questo link: Lettera Arcivescovo ai 18enni

Vi traspare l’affetto e il pensiero che Delpini ha per loro.

Tanti gli spunti (quelli che abbiamo amato di più, li abbiamo messi in grassetto o evidenziati in giallo).

Il compimento dei 18 anni deve essere una festa. Festa dell’essere vivi e giovani. E festa della responsabilità, come spiega bene con l’esempio della patente.

Festa in cui si dice grazie per il dono della vita, prezioso, inestimabile.

Continua a leggereMaturità è tutto

Domenica 21 gennaio, alle 18.00, ci troviamo all’Oratorio della Regina Pacis, per una assemblea sul futuro degli oratori di Saronno.

“Da qualche mese stiamo riflettendo, sia in Consiglio Pastorale, sia in vari altri luoghi, sul modo di essere Oratorio, oggi, a Saronno e sulle strutture presenti in città.

La riflessione continua con un nuovo incontro.

E’ aperto a tutti coloro che vivono e amano l’Oratorio.

Serve per portare contributi e delineare le linee guida per il futuro, da discutere nel prossimo Consiglio Pastorale, dedicato a tali temi.

Vi aspetto”

don Federico

 

 

 

Continua a leggereOratorio: I care

In vista della Settimana dell’educazione (21-31 gennaio), è utile recuperare alcuni significati:

Quando parliamo di Comunità educante a chi ci stiamo riferendo?  Nel vissuto quotidiano è immediato pensare all’insieme degli operatori pastorali dell’oratorio. Non è sbagliato, purché non si perda la consapevolezza che chi si dedica all’azione educativa può farlo solo se inserito in un vissuto ecclesiale vivo.

Occorre andare oltre un’idea unicamente organizzativa della Chiesa e sentirsi inseriti nella richiesta del nostro Arcivescovo Mario: recuperare il desiderio di iniziare subito il Regno di Dio.

Continua a leggereComunità educante: tutti in gioco