“Per discernere la propria vocazione, bisogna riconoscere che essa è la chiamata di un amico: Gesù. Agli amici, quando si fa un regalo, si regala il meglio. (…)

I regali di Dio sono interattivi e per goderli bisogna mettersi molto in gioco, bisogna rischiare. Tuttavia, non sarà l’esigenza di un dovere imposto da un altro dall’esterno, ma qualcosa che ti stimolerà a crescere e a fare delle scelte perché questo regalo maturi e diventi un dono per gli altri.

Quando il Signore suscita una vocazione, pensa non solo a quello che sei, ma a tutto ciò che, insieme a Lui e agli altri, potrai diventare.”

(Papa Francesco, Christus vivit, 287.289)

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Come sapere se una cosa viene dallo Spirito Santo o dallo spirito del mondo o dallo spirito del diavolo?

L’unico modo è il discernimento, che non richiede solo una buona capacità di ragionare e di senso comune, è anche un dono che bisogna chiedere.
Al giorno d’oggi l’attitudine al discernimento è diventata particolarmente necessaria. Tutti siamo esposti ad uno zapping costante. Senza la sapienza del discernimento possiamo trasformarci in burattini alla mercé delle tendenze del momento.
Questo risulta particolarmente importante quando compare una novità nella propria vita.

(…)

Siamo liberi, con la libertà di Gesù, ma Egli ci chiama ad esaminare quello che c’è dentro di noi – desideri, angustie, timori, attese – e quello che accade fuori di noi – i segni dei tempi – per riconoscere le vie della libertà piena: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono.”

(cit. dall’Esortazione Apostolica)

Continua a leggereGaudete et exsultate: vagliate ogni cosa

Sui media, ancora notizie di violenza in questi giorni, come in altri momenti dell’anno. 

Un dato: il male non si fa da solo.

Come cristiani, cerchiamo di capire perché certe cose siano accadute.

Si passa dal provare sdegno, poi rifiuto, infine sgomento.

Lo sgomento davanti a quel che l’uomo è in grado di fare ci ammutolisce.

L’uomo religioso può dire che il male non è parte di ciò che devi essere.

E allora dallo sgomento, si riparte, in un processo di discernimento, per cercare di capire ancora più nel profondo, questa nostra natura umana e ciò che la completa.

Le opere di Maurizio Bottoni continuano a farci compagnia. Nel post di oggi vedete “Rose rosse”, del 2015.

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