Alcune esperienze hanno bisogno di sedimentare per un po’ nel cuore e nella mente per far emergere tutta la loro grandezza e bellezza.

Ecco perchè esce ora questo articolo sull’esperienza dell’oratorio estivo.

Ascoltiamo la testimonianza di Martina:

“Chi ha vissuto questa esperienza, dai più piccoli ai più grandi, ha sicuramente in mente tutto ciò che essa ha regalato.

Quattro settimane gli uni accanto agli altri, ore e ore al sole che, nonostante i pronostici iniziali, ha riempito le giornate più di quanto abbia fatto la pioggia.

Tutto è nei nostri occhi: le urla dei bambini, le voci al microfono, i giochi, la musica.

Ogni giorno pieno: di volti, di gesti, di bellezza, di bene, di sorrisi. Giorni ricchi di voglia di fare, di mettersi in gioco, di mettersi all’opera. Giorni anche di fatica, di difficoltà, di questioni da risolvere.

L’invito è stato quello di spendersi, di arricchirsi facendo del bene, riempiendo queste settimane estive di qualcosa che avesse un valore per gli altri e per sé.

Fondamentale chiedersi il perché del nostro fare, tra le mura dell’oratorio, sotto al sole, a correre da una parte all’altra, attenti, vivaci, spumeggianti anche quando la fatica era tanta.

Ognuno porta con sé almeno un’immagine di ciò che ha vissuto, una canzone, una parola.

Agli animatori ne abbiamo lasciate diverse.

Ai più piccoli, i nati nel 2003, crescita, perché questo sia l’inizio del cammino, un percorso di scoperta che li porti a conoscere la bellezza dentro di loro, investendo tutte le energie per conoscere chi sono e regalarlo agli altri.

Ai 2002 abbiamo donato la parola orme perché possano continuare a lasciare le loro impronte ma, al contempo, a seguire quelle di chi li precede.

Per i ragazzi di terza superiore, la parola è colore perché osservino sempre le sfumature di ciò che vivono senza lasciare che qualche imprevisto impedisca di apprezzare tutto ciò che hanno costruito fino a quel momento.

Infine agli animatori più esperti, lasciamo la parola collaborazione perché ricordino sempre che lavorare insieme, aiutarsi e ascoltarsi è ciò che rende veramente grandi.

Ai maturati, che sono arrivati una volta finiti gli esami, abbiamo dedicato la parola testimonianza perchè possano continuare a vivere l’esperienza di comunione nel cammino dei giovani durante l’anno e ad essere esempio per gli altri.

In mezzo a questa tribù ci siamo stati anche noi universitari, che abbiamo accettato la sfida ad essere presenti, nonostante gli esami e lo studio. La nostra parola è dialogo per quanto siamo stati uno accanto all’altro giorno dopo giorno.

Per tentare una sintesi, All’opera, il tema di questo oratorio estivo, descrive bene tutto l’impegno e l’entusiasmo e le parole dell’inno:

“Tocca proprio a te, gioca la tua vita,

forza troverai nella fatica,

se capirai che ogni istante dato, ricevi amore”.

Ed è stato proprio così: un dono grande di amore, di comunione e di bellezza che ha arricchito i cuori di tutti coloro che anche solo per una sera hanno trascorso un po’ di tempo in oratorio.

Questa è la Sua forza, perché con uno sguardo, un sorriso, un abbraccio è in grado di renderci migliori.