Si parte questa volta da un libro (si sa, d’estate si ha più tempo per dedicarsi alla lettura), uscito qualche anno fa e poi cresciuto, grazie al passaparola, tanto da essere adottato anche nella formazione manageriale; contiene molti spunti sul coaching.

Il libro è Open, di Andre Agassi, il grande campione di tennis. È la sua autobiografia. Tormentata.

La vita di un uomo alla ricerca di se stesso e di uno scopo. Lo trova per la prima volta nel libro, a pagina 297. È quando decide di dare a Frankie, il ristoratore da cui mangia quando è a New York, dei soldi, perché con essi possa garantire uno studio universitario ai suoi figli ancora piccoli.

“Aiutare Frankie mi dà più soddisfazione e mi fa sentire più connesso è vivo e me stesso. Mi dico: ricordatelo. Tienitici stretto. È l’unica perfezione che esista, la perfezione di aiutare gli altri. È l’unica cosa che possiamo fare che abbia un valore o un significato duraturo.”.

Poco da aggiungere: un fatto importante, un accorgersi di un altro e un imparare su di sè.

Un dare che in realtà è un ricevere.