“La speranza di Gesù immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita.
Perciò non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza. Possiamo e dobbiamo sperare perché Dio è fedele.

È un altro contagio, che si trasmette da cuore a cuore.
È il contagio della speranza.”

(Papa Francesco)

Continua a leggereContagio di speranza

E’ iniziato l’anno e, puntuale, il 1° gennaio il Papa ha mandato alla Chiesa e al mondo il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace.

Tra i passaggi più significativi vogliamo offrirvi:

“La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza.

Sperare nella pace è un atteggiamento umano che contiene una tensione esistenziale, per cui anche un presente talvolta faticoso può essere vissuto e accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande  da giustificare la fatica del cammino.

In questo modo, la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili.”

Ecco, mi sembra che questo sia ancora una volta il segno della differenza cristiana; quella di chi poggia su una speranza certa. E di conseguenza si muove nella realtà, aprendo varchi, immaginando spazi, coltivando sogni. 

Buon Anno! Buon cammino!

Continua a leggereLa speranza ci mette in cammino

In questo Avvento, Papa Francesco ha scritto una lettera apostolica, Admirabile signum, resa pubblica a Greccio lo scorso 1º dicembre, in occasione della sua visita al Santuario del Presepe, proprio sui luoghi in cui San Francesco diede avvio al primo presepe della storia.

“Admirabile signum, sul significato e il valore del presepe”, questo il titolo completo, che ne fa presagire i contenuti.

Ve ne proponiamo alcuni stralci, ma consigliamo la lettura integrale, perché è un testo davvero molto bello.

“Comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme”.

“Tutti attorno alla grotta e ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano partecipi del mistero.”

Il presepe “è un invito a sentire, a toccare la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua Incarnazione”.

Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi”.

Admirabile signum testo integrale – Download

Continua a leggerePresepe: Vangelo vivo

La speranza è come buttare l’ancora all’altra riva. Papa Francesco usa questa immagine, nella messa dello scorso 29 ottobre a Casa Santa Marta, per esortare a vivere «in tensione» verso l’incontro con il Signore, altrimenti si finisce corrotti e la vita cristiana rischia di diventare una «dottrina filosofica».

Ci possono essere sofferenze e problemi ma «questo è domani», mentre oggi «tu hai la caparra» di tale promessa che è lo Spirito Santo, il quale «ci aspetta» e «lavora» già da questo momento.

«La speranza è questo vivere in tensione, sempre; sapere che non possiamo fare il nido qui: la vita del cristiano è “in tensione verso”».

«Se un cristiano perde questa prospettiva la sua vita diventa statica e le cose che non si muovono, si corrompono. Pensiamo all’acqua: quando l’acqua è ferma, non corre, non si muove, si corrompe. Un cristiano che non è capace di essere proteso, di essere in tensione verso l’altra riva, gli manca qualcosa: finirà corrotto.

La speranza è umile, ed è una virtù che si lavora tutti i giorni: tutti i giorni bisogna riprenderla, tutti i giorni bisogna prendere la corda e vedere che l’ancora sia fissa là e io la tengo in mano.

Continua a leggereSperanza: l’aria che respira il cristiano

Papa Francesco, nell’udienza di mercoledì 16 ottobre, ci parla dell’apostolo Pietro, protagonista di un evento decisivo per la sua esistenza

Il Signore vuole che Pietro non valuti piu’ gli eventi e le persone secondo le categorie del puro e dell’impuro, ma che impari ad andare oltre, per guardare alla persona  e alle intenzioni del suo cuore.

Grazie all’incontro con Cristo, Pietro è più libero da se stesso e più in comunione con Dio e con gli altri.

Chiediamo la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività, ma di riconoscere e favorire le vie sempre nuove attraverso cui il Risorto effonde il suo spirito nel mondo e attira i cuori”.

Per chi vuole leggere per intero il testo dell’udienza, lo trova qui.

Leggi il Messaggio di Papa Francesco 16 10 2019

Continua a leggereAndare oltre, come Pietro

Forse è passata un po’ sotto silenzio da parte dei media la lettera che Papa Francesco ha scritto ai preti di tutto il mondo lo scorso 4 agosto nella memoria liturgica del Santo Curato d’Ars, che dei nostri sacerdoti è appunto il patrono.

Una lettera lunga, appassionata e bellissima.

Per chi ha la pazienza di leggerla, trova in fondo a questo articolo la versione integrale.

Il Papa incentra la sua riflessione attorno ad alcune parole chiave: dolore, gratitudine, coraggio, lode.

Vediamole una ad una.

Il dolore è quello che il Papa prova per i casi di fratelli vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte di ministri ordinati. Tempo di sofferenza per le vittime, per le loro famiglie, ma anche per tutto il popolo di Dio.

Poi rende grazie per il sì che ogni sacerdote ha detto un giorno preciso nella storia e che perpetua ogni giorno. Un sì la cui portata ha e avrà una trascendenza insospettata; molte volte non saremo in grado di immaginare tutto il bene che è stato ed è capace di generare.

Eterna è la misericordia del Signore e il Papa non si stanca di ripeterlo a tutti i sacerdoti del mondo!

Li invita quindi ad avere coraggio, a non perdersi d’animo perché Dio ci fa ricominciare sempre, guarisce il nostro cuore ferito, ci restituisce la gioia.

Per mantenere il cuore coraggioso serve curare il legame con Gesù, dimorare in Lui, come la vite e i tralci.

E poi un consiglio, che riguarda anche noi: “aumentate e nutrite il vincolo con il vostro popolo. Non isolatevi dalla vostra gente, non rinchiudetevi in gruppi chiusi o elitari.”

Dovete “essere in uscita, camminando a volte davanti, a volte in mezzo, a volte dietro“.

Davanti, per guidare la comunità.

In mezzo, per incoraggiarla e sostenerla.

Dietro, per tenerla unita e far sì che nessuno resti troppo indietro!

Infine la lode. Intonare il canto di lode a Dio, come Maria, che non ci fa mai mancare il vino nella vita e ci aiuta a suscitare la speranza nei nostri fratelli.

Papa Francesco lettera ai presbiteri 2019 – Scarica

Continua a leggereEterna è la sua misericordia

Le vacanze stanno volgendo al termine; riprendiamo la pubblicazione su questo sito con un titolo forte, che potrebbe suonare provocatorio alla luce degli ultimi avvenimenti politici italiani.

In realta’ il richiamo del titolo arriva da Papa Francesco che ci chiede di guardare il mondo e tornare ad amare la politica verso la quale viviamo un periodo di grande disaffezione.

Se ne parla in questi giorni anche al Meeting in corso a Rimini, che rilancia il tema in un incontro con Artutro Sosa Abascal, preposto generale della Compagnia di Gesu’, cioe’ dei gesuiti, come lo e’ lo stesso Papa Francesco.

Il gesuita è un maestro del discernimento; infatti il discernimento  caratterizza i gesuiti per effetto della loro unità, che prescinde da razza, nazione o altro e che affonda le radici nella storia della loro fondazione.

Gli esercizi spirituali ignaziani conducono al discernimento che poi orienta la coscienza: tra gli imperativi ci sono l’aiutare i poveri e l’accompagnare i giovani, come dice la stessa Evangelii Gaudium del Papa.

Aiutare i poveri e accompagnare i giovani significa acquisire il loro sguardo sul mondo.

Sant’Ignazio di Loyola ci insegna che non possono risolversi nuovi problemi con vecchie risposte; occorre quindi che noi impariamo dal mondo come oggi si presenta a trarre i segni che lo Spirito ci manda.

Come quindi si può tornare ad affezionarsi alla politica?

Abascal afferma: ” Non si può vivere il Vangelo senza assumere una posizione politica. Esistono nella società dei “luoghi teologici”, i giovani, i poveri, gli emarginati, ed è osservando loro che si capisce come Dio agisce nel mondo.”

Per questo la politica intesa come ascolto, comprensione, vicinanza è il servizio più grande e insieme più umile per un cristiano!

Continua a leggereTorniamo ad amare la politica

Concludiamo la catechesi di Papa Francesco, del 29 maggio scorso, con altri spunti che possono aiutarci.

“Non c’è da lottare per guadagnarsi o meritare il dono di Dio. Tutto è dato, gratuitamente e a suo tempo.

La salvezza non si compra, è dono gratuito. Senza ansia di conoscere anticipatamente gli eventi.

Il Risorto invita a non vivere con ansia il presente, ma a fare alleanza con il tempo, a saper attendere il dipanarsi di una storia sacra che non è interrotta ma avanza.

Gesù ci invita a non fabbricare da sé la missione, ma ad attendere la dinamis, la dinamite del Signore.

Rimaniamo docili all’ascolto della parola. Sappiamo attendere i suoi passi.

Continua a leggereAttendiamo i passi del Signore

In questi mesi, da settembre in poi, grazie al foglietto giallo di don Fabio, abbiamo imparato ad ascoltare il Papa. Ci ha spiegato, parola per parola, il Padre Nostro.

Lo scorso 29 maggio, all’udienza generale in Piazza San Pietro a Roma, ha iniziato un nuovo percorso di catechesi, attraverso il Libro degli Atti degli Apostoli. Ci fidiamo e lo seguiamo. Ecco alcuni stralci.

“Il libro degli Atti degli Apostoli ci parla del viaggio, di un viaggio. Del viaggio del Vangelo nel mondo. I protagonisti sono una coppia vivace ed efficace: la Parola e lo Spirito.

La Parola di Dio corre, è dinamica, irriga ogni terreno su cui cade. E la parola umana, invece, diventa efficace non grazie alla retorica, ma grazie allo Spirito Santo, che è la dinamica di Dio, la sua forza,

Quando lo Spirito visita la parola umana essa diventa come dinamite, capace di accendere i cuori e di far saltare gli schemi, le resistenze, i muri di divisione,

Il Vangelo si conclude con la resurrezione e l’ascensione di Gesù, e la trama degli Atti degli Apostoli parte da qui, dalla sovrabbondanza di vita del Risorto.

San Luca scrive Gesù ‘si mostrò ad essi vivo, con molte prove, apparendo e parlando’.

“Battezzati nello Spirito” significa che entriamo in comunione personale con Dio e acquistiamo la dote della parresia, il coraggio, la capacità di pronunciare una parola da figli di Dio: una parola limpida, libera, efficace, piena d’amore per Cristo e per i fratelli.”

Continua a leggereParola come dinamite

Ieri sera, 2º venerdì di Quaresima, abbiamo ascoltato la testimonianza di Paolo Picchio, padre di Carolina, prima vittima riconosciuta di cyberbullismo. Alcuni spunti:

I ragazzi vanno abbracciati. Noi genitori non li abbracciamo più. E invece abbracciare è un’appartenenza, è far sentire che ci siamo, nell’accompagnarli nella loro crescita.

Serve una presenza, sempre. E un’educazione.

I social networks non sono più solo strumenti. Ci stanno cambiando la vita.

Sono ambienti da abitare. Con delle regole.

Occorre acquistare consapevolezza e insegnare ai nostri ragazzi come abitare al meglio questi luoghi.

Il cyberbullismo è prima di tutto una questione di valori, che nessuno insegna più.

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