Torna il tradizionale apericena natalizio, occasione bella, in oratorio, per scambiarsi gli auguri e rinsaldare o costruire le relazioni. Sabato 15 dicembre h. 19.15.

Per tanti un momento a cui non mancare. Quest’anno poi si allarga anche ai ragazzi della Polisportiva Repax e ai loro genitori.

Ma ciò che vogliamo sottolineare è che, come ricorda la 2ª lettura di questa domenica, Dio guarda a tutti, a ogni uomo, ogni uomo! E per questo tutti, ma proprio tutti, sono invitati e attesi a questo apericena.

“Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro.”

Vogliamo essere una Chiesa così, una parrocchia così, una compagnia alla vita così.

E abbiamo voglia di incontrarvi numerosi.

Le iscrizioni si raccolgono entro venerdì 14, chiamando o mandando sms/whatsapp a Letizia 334 7378722 o a Rosy 342 1041461.

Contributo richiesto 5€.

Continua a leggereApericena per tutti, per ognuno

Il foglietto della liturgia del primo giorno dell’anno riporta questa bellissima espressione di S. Ambrogio:

“Cristo e’ gioia e ogni uomo che – nel grembo dell’anima sua – ha accolto lo Spirito di salvezza lo dà alla luce”.

E poi, che succede? Possiamo diventare anche noi luce?

Guardiamo una candela. Ne abbiamo forse accesa qualcuna in più in questi giorni. Abbiamo trovato questa preghiera, quasi un buon proposito per il nuovo anno.

 

“Signore, lasciami diventare una luce per il mondo.

La candela si smorza, si consuma nel suo compito.

 

Lascia che anch’io diventi un servitore.

Con questa candela si possono accendere altre candele.

 

Signore lasciami diventare un esempio per gli altri così che

anch’essi risplendano e rechino luce al prossimo”.

Continua a leggereChi lo accoglie, lo dà alla luce

Abbiamo incontrato i maestri presepisti che hanno realizzato il presepe nella nostra Chiesa (e pure quello che trovate all’ingresso dell’oratorio e davanti alla casa di don Fabio).

Mario, Giampiero, Roberto, Tonino, Massimo, Domenico, Mario, Gioele, Volturno e Gigi, con passione, hanno trascorso intere serate per far sì che fosse pronto per l’Immacolata.

È interessante il racconto del dietro le quinte, perché è l’occasione di una vera e propria Catechesi.

Si comincia dal recupero della struttura in polistirolo che era stata utilizzata per alcune stazioni della Via Crucis cittadina con l’Arcivescovo. Essa riprende nuova vita e nelle 3 finestre in alto presenta 3 tappe della vita di Gesù: l’annunciazione a Maria, la cometa con la visita dei Magi e la fuga in Egitto. Tre passaggi che si svolgono nell’arco temporale di 9 mesi e che iscrivono la vicenda del Bambino nella realtà storica. Cristo entra nella Storia.

All’estrema destra l’episodio del Battesimo di Gesù alle acque del Giordano con la figura fondamentale di Giovanni Battista, il cugino di Gesù; “ci affascinava questa figura – spiega Gigi – che le letture della liturgia domenicale ci presentano nelle domeniche di Avvento. Giovanni è il cugino di Gesù, ma i due si incontrano una sola volta, aL Giordano. Il Battista è colui che indica, che mostra la grandezza di un Altro che deve venire. Questo il suo compito per tutta la vita”.

All’attenzione narrativa, i nostri presepisti accompagnano l’attenzione alla luce, che acquista anch’essa significato.

“L’ora migliore per vederlo è tra le 15.30 e le 16.30, specie se la giornata mostra un po’ di sole. La luce azzurra dice il freddo di quelle terre, in Palestina, a dicembre, di notte, può fare molto freddo!”

Le aperture della struttura di polistirolo guidano lo sguardo, creano una cornice, che può essere quella della Chiesa, una Chiesa in costruzione, quale è la Comunità Cristiana.

Entriamo in Chiesa ed entriamo nel presepe e noi allora siamo nel presepe. E quel bimbo che nasce indica la Chiesa che sta nascendo.

Continua a leggereIl presepe ….e chi lo fa: grazie ai nostri presepisti

Tanti i biglietti e i messaggi di auguri che ciascuno di voi avrà ricevuto in questi giorni.

Un amico, sapendo la nostra preferenza per la poesia, capace di esprimere, più di altre forme d’arte, alcuni concetti, mi manda questo scritto di Pier Paolo Pasolini:

“Solo l’amare, solo il conoscere conta,

non l’aver amato, non l’aver conosciuto.

Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L’anima non cresce più.”

Amore declinato al presente, non in un passato, che non è più, neppure in un futuro, sempre rimandato.

Cominciamo ad amare ora, subito. All’infuori di questo tutto è triste, tutto è buio.

Come ricordava don Fabio nell’omelia di Natale, la Luce è entrata nel mondo, la Luce arriva, si fa spazio tra le tenebre. E noi abbiamo la rotta da seguire.

Continua a leggereSolo l’amare conta

Secondo la tradizione, nell’antichità si accendeva un cero e si lasciava bruciare per tutta la notte della Vigilia in simbolo dell’attesa di Gesù.

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”

Vi invitiamo, nelle case della nostra città, la sera della Vigilia di Natale, a mettere un lume alla finestra.

E’ segno di quella speranza della notte santa che da cristiani desideriamo condividere e annunciare a tutti con semplicità.

Alle h. 19.45 su Radiorizzonti FM 88 o in streaming su www.radiorizzonti.com ci ritroviamo per un momento di preghiera col Prevosto, che ci guiderà in questo gesto.

 

Continua a leggereLume dell’attesa

Ecco il messaggio per il S.Natale firmato dal nostro arcivescovo, che la Diocesi ci chiede di diffondere.

Nel mio presepe quest’anno non ho costruito colline né disegnato cieli stellati, non ho messo statuine d’arte né meccanismi portentosi che muovono braccia di fabbri, accendono luci, trascinano pecore verso la grotta di Betlemme.

Quest’anno il mio presepe è fatto di musica e parola, è un presepe di cantici.

Se potete fare silenzio e vi ponete in ascolto, riuscirete forse a sentire anche a casa vostra il cantico dei pastori del mio presepe.

Il cantico dei pastori è testimonianza. Non abbiamo meriti, non abbiamo sapienza, non abbiamo mandato.

Abbiamo visto e rendiamo testimonianza.

Siamo stati disturbati nella notte e invitati a partire: ma vi diciamo che ne valeva la pena.

L’umiltà del Bambino incoraggia anche noi che non valiamo niente e non godiamo di nessun prestigio a dire una parola, a contagiare con la gioia, a invitare al cammino. Siamo testimoni: non attiriamo l’attenzione su noi stessi, ma siamo lieti che anche voi andiate fin là, dove c’è il motivo della nostra letizia.

Siamo testimoni: dobbiamo dire semplicemente quello che abbiamo visto e nessun complicato ragionamento, nessun disprezzo che ci mette in ridicolo, nessuna minaccia che ci vuole zittire, nulla può convincerci a tacere quello che ci è stato donato. Siamo stati amati. Proprio noi, povera gente da nulla, siamo stati amati e quel bambino ci ha resi capaci di amare. Di questo diamo testimonianza.

I pastori sono testimoni e il loro cantico condivide la sorpresa, l’esperienza e il suo frutto.

mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Continua a leggereIl cantico dei pastori. Natale, testimonianza da offrire (mons. Delpini)

Con don Federico e suor Silvia abbiamo visitato e portato la benedizione di Dio a una parte delle famiglie della nostra comunità.

È Gesù stesso che è entrato nelle nostre case. È Lui che entra nel mondo e noi dobbiamo lasciare che il desiderio del nostro cuore, quel desiderio infinito di felicità, si liberi.

Cristo sarà già presente, dicendoci, come a Zaccheo “oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19,5).

 

Come continua la carezza di Gesù, la sua benedizione?

Nella vita della Comunità, nei Sacramenti vissuti, nell’ascolto (che diventa vita) della sua Parola.

Buon Santo Natale del Signore!

don Fabio

Continua a leggereLui entra nel mondo – gli auguri di don Fabio

L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude.

La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino.

All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna“. (Papa Francesco)

Cristo si avvicina, ti accompagna personalmente, Gesù bambino è questa presenza luminosa nella comunità, nella sua bellezza e nei suoi drammi.

Fascia le ferite, accompagna la gioia.

La nostra comunità di Regina Pacis, la Comunità pastorale sono segno fragile della sua Presenza nella Chiesa tutta.

Continua a leggereIl cammino di Avvento